Immanuel Kant La VITA Königsberg 1724 – 1804

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I N D I C E Il Regno di Prussia e

I N D I C E

Il Regno di Prussia e la

città di Königsberg
Nascita
Studi
Docenza
Modus vivendi
Regolarità, reale o presunta, della vita di Kant
Una vicenda sconvolgente nella monotona vita di Kant
Morte
Epitaffio
Bibliografia
Menù esterno
Fine
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REGNO DI PRUSSIA

REGNO DI PRUSSIA

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N A S C I T A Immanuel Kant nacque a

N A S C I T A

Immanuel Kant nacque a Königsberg,

allora capitale della Prussia orientale (oggi Kaliningrad – Калининград – in Russia), il 22 aprile del 1724.
Fu quarto di undici (o nove) figli, dei quali ne sopravvissero solo cinque, di una famiglia di origine scozzese.
Il padre, Johann Georg Kant (1682-1746), era un sellaio; la madre, Anna Regina Reuter (1697-1737), era una seguace del pietismo.
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Nel 1732 (ad 8 anni) si iscrisse al "Collegium Fridericianum", che

Nel 1732 (ad 8 anni) si iscrisse al "Collegium Fridericianum", che

frequentò fino al 1740 (a 16 anni). Esso era diretto da uno dei maggiori esponenti del pietismo, Franz Albert Schulz (1692-1763), professore di Teologia e allievo di Christian Wolff.

S T U D I

Dal 1740, Kant proseguì gli studi iscrivendosi all'Università di Königsberg, dove frequentò corsi di filosofia, matematica (Knutzen), fisica (Teske) e Teologia dogmatica (Schultz). Martin Knutzen, in particolare, mise a disposizione del giovane Kant la sua biblioteca, e lo introdusse allo studio di Isaac Newton e del filosofo Christian Wolff.

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Dopo gli studi Kant svolse prima l’attività di precettore privato e

Dopo gli studi Kant svolse prima l’attività di precettore privato e

poi, nel 1755 (a 31 anni), si abilitò per la libera docenza, che esercitò tenendo lezioni di Matematica, Fisica, Logica, Metafisica, Etica e Geografia fisica (dal 1757) e Teologia naturale ed Antropologia (dal 1760).
Nel 1770 (a 46 anni) divenne professore ordinario di «Logica e metafisica» presso l‘Università di Königsberg e mantenne il suo incarico fino alla morte, rifiutando anche offerte molto allettanti.

D O C E N Z A

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Si fidanzò almeno due volte, anche se poi non si sposò;

Si fidanzò almeno due volte, anche se poi non si sposò;

ebbe molti amici ed estimatori, con i quali amò intrattenersi e pranzare. Talvolta invitava a pranzo anche persone sconosciute. Tutto ciò, però, solo nella misura in cui non interferiva con i suoi studi, che non trascurò mai. Visse, perciò, da celibe, conducendo una vita irreprensibile, tanto che è stata avanzata l’ipotesi che fosse asessuale (privo di interessi e stimoli sessuali): nessuna cameriera, solo il domestico Lampe, che non esitò a congedare quando questi prese moglie.

M O D U S V I V E N D I

Kant ebbe statura piccola, circa un metro e cinquanta, non si sposò e non ebbe figli. Tuttavia egli non fu l’uomo schivo e solitario che alcuni hanno descritto.

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UNA VICENDA SCONVOLGENTE NELLA MONOTONA VITA DI KANT Nel 1793 Kant

UNA VICENDA SCONVOLGENTE NELLA MONOTONA VITA DI KANT

Nel 1793 Kant pubblicò

il libro «La religione entro i limiti della sola ragione», il suo più importante testo di filosofia della religione. Purtroppo per lui, però, era finito il periodo di Federico II, il «Re Filosofo» che lui tanto ammirava e su cui aveva scritto non poche pagine elogiative, ed al suo posto era subentrato Federico Guglielmo II (1786-97), di tutt’altra pasta e di tutt’altre idee: retrivo, antilluminista e reazionario. Questi, lasciandosi guidare da Johann Christoph von Wöllner, il cui editto sulla religione del 1788 andava contro tutti gl'indirizzi di libero pensiero, minacciava la libertà di coscienza e incoraggiava l'ipocrisia, favorendo il fanatismo. Inoltre, nel 1791 venne istituita una commissione governativa per la censura dei libri pubblicati in Prussia. Fu proprio questa commissione a segnalare, nel 1794, il libro sulla religione di Kant come pericoloso e ad indurre Federico Guglielmo in persona ad inviare un minaccioso rescritto col quale gli imponeva di non trattare più argomenti di natura religiosa. La risposta di Kant, pur respingendo le accuse che gli erano state mosse, fu che, in qualità di suddito fedele, si sarebbe sottomesso all’ordine e non avrebbe più trattato il problema religioso. Così fece fino alla morte del re, avvenuta nel 1797, ed alla successione di Federico Guglielmo III. A parte che il nuovo sovrano abolì presto l’Editto di Wöllner, Kant non si sentiva più obbligato dal rapporto di sudditanza, giacché ora era ormai suddito di un altro re, e quindi poté ridare alle stampe il suo libro .
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M O R T E Dal 1798, colpito probabilmente dal morbo

M O R T E

Dal 1798, colpito probabilmente dal morbo di

Alzheimer, perse progressivamente le sue facoltà mentali, soffrendone molto. Morì, sempre a Königsberg, il 12 febbraio 1804, all’età di quasi 80 anni.
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«Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e

«Due cose riempiono l’animo di ammirazione e venerazione sempre nuova e

crescente, quanto piú spesso e piú a lungo la riflessione si occupa di esse: il cielo stellato sopra di me, e la legge morale in me».
IMMANUEL KANT, parole tratte dalla Critica della ragion pratica e scritte come epitaffio sulla sua tomba.

E P I T A F F I O

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BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA

BIBLIOGRAFIA E SITOGRAFIA