Problem Solving

Содержание

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LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI SEGUE GENERALMENTE DUE TIPOLOGIE DI PERCORSO Si può dire che

LA SOLUZIONE DEI PROBLEMI SEGUE GENERALMENTE DUE TIPOLOGIE DI PERCORSO

Si può

dire che
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la soluzione di un problema… può avvenire in maniera del tutto

la soluzione di un problema…

può avvenire in maniera del tutto casuale

(quindi è una «scoperta»)

può avvenire in maniera elaborata ed impegnativa (mediante «l'invenzione»)

la scoperta consiste nell'individuare in un elemento già esistente in natura la soluzione ad un problema

questo percorso non implica e non necessita
della creazione di nulla di nuovo

l'invenzione è un processo per cui, attraverso tentativi ed errori, si scopre come affrontare efficacemente un problema e giungere all'obiettivo
che si era prefissato

Questo percorso esige la creazione di qualcosa
di nuovo, non preesistente in natura

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la soluzione di un problema… In termini propriamente filosofici, rifacendosi a

la soluzione di un problema…

In termini propriamente filosofici,
rifacendosi a Platone,
la

differenza fondamentale tra
le due modalità di risoluzione, è
l'esistenza dell'oggetto che costituisce
la nostra soluzione
in un possibile mondo delle idee

…pertanto la soluzione ad un problema è costituita da un elemento presente nel mondo delle idee (ossia in natura)
o in qualcosa che deve essere creato ex novo

R. Chiappi, "Problem solving nelle organizzazioni: idee, metodi e strumenti da Mosè a Mintzberg", Springer edizioni

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Il Problem Solving Il problem solving indica più propriamente l'insieme dei

Il Problem Solving

Il problem solving indica più propriamente l'insieme dei processi

atti ad analizzare, affrontare e risolvere positivamente situazioni problematiche

Nota Bene: rispetto alla parola italiana “soluzione”, il termine inglese “-ing” rafforza il significato di un atto in corso di svolgimento
Questo termine sta ad indicare la situazione psicologica nella quale si viene a trovare una persona quando, in conformità ad una varietà di dati e di richieste, deve affrontare un problema

G.Kanizsa, "Il problem solving nella psicologia della Gestalt", in: Mosconi G., D'Urso V. (a cura di), "La soluzione dei problemi"
Giunti-Barbera, Firenze, 1973, p. 35

Gaetano Kanizsa propone una definizione di problema secondo la quale:
«Un problema sorge quando un essere vivente,
motivato a raggiungere una meta,
non può farlo in forma automatica o meccanica,
cioè mediante un’attività istintiva
o attraverso un comportamento appreso»

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Il Problem Solving… non esiste un solo metodo

Il Problem Solving… non esiste un solo metodo

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Il Problem Solving

Il Problem Solving

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Il Problem Solving Risolvere problemi è un lavoro che si affronta

Il Problem Solving

Risolvere problemi è un lavoro
che si affronta quotidianamente
Sono stati

pensati diversi metodi
per aiutare le persone ad affrontare
i problemi in modo articolato e soddisfacente attraverso varie tecniche e modalità di
Problem Solving

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

Risolvere problemi è un'impresa specifica dell’intelligenza e l’intelligenza è il dono specifico
del genere umano
Si può considerare il risolvere problemi come l’attività più caratteristica del genere umano

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Il Problem Solving I. Fantin, "Applicare il Problem Solving" Qualunque siano

Il Problem Solving

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

Qualunque siano le tecniche
e

le modalità di Problem Solving, esso prevede una serie di fasi che aiutano il soggetto ad impostare correttamente il problema
ed a chiarire alcuni aspetti che lo confondono,
impedendogli di trovare delle soluzioni
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Il Problem Solving I. Fantin, "Applicare il Problem Solving" il primo

Il Problem Solving

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

il primo passo fondamentale

per avviarsi verso la soluzione di un problema è il focalizzare l'attenzione sulla definizione e sui punti chiave del problema da risolvere
Una volta eseguito il primo passo si può procedere con le successive fasi di analisi

Se il vero problema non viene correttamente identificato si corre il rischio di lavorare alla soluzione di un falso problema risolvendo solo un falso fastidio che creerà la frustrazione di non essere stati capaci di sistemare la situazione problematica

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Il Problem Solving: strategie ERRORI DI DEFINIZIONE: succede spesso di giungere

Il Problem Solving: strategie

ERRORI DI DEFINIZIONE:
succede spesso di giungere a conclusioni

affrettate oppure di credere di aver capito il problema ma in realtà la situazione non è stata affatto chiarita
Questa è una situazione definita "jump to conclusion" ovvero saltare immediatamente alle conclusioni e alle soluzioni ritrovandosi così ad investire tempo e denaro nel fare attività che possono rivelarsi del tutto vane

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

Слайд 12

La «buona comunicazione»: ERRORI DI DEFINIZIONE

La «buona comunicazione»: ERRORI DI DEFINIZIONE

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Il Problem Solving: strategie ERRORI DI LINGUAGGIO: Può esserci è un

Il Problem Solving: strategie

ERRORI DI LINGUAGGIO:
Può esserci è un abuso delle

parole errate
Questo succede quando:
si fanno delle accuse (si cerca quindi il colpevole invece di una soluzione);
si è in presenza di una situazione poco chiara magari dovuta ad una scarsa leadership;
si sta provando a fare un'azione che vale l'altra, cioè sembra che l'importante sia fare qualcosa…

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

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Il Problem Solving: strategie I. Fantin, "Applicare il Problem Solving" FERMARE

Il Problem Solving: strategie

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

FERMARE LE LAMENTELE:
l’essere

umano trova spesso immediato conforto nel criticare ciò che è accaduto nel passato,
ma alla lunga questo comportamento ha un effetto negativo in quanto contribuisce ad aumentare il senso di frustrazione ed impotenza di fronte ai problemi
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Il Problem Solving: strategie SCOMPORRE IL PROBLEMA: molti tra i metodi

Il Problem Solving: strategie

SCOMPORRE IL PROBLEMA:
molti tra i metodi di problem

solving suggeriscono di suddividere il problema principale in problemi più piccoli per renderlo più gestibile

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

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Il Problem Solving: strategie I. Fantin, "Applicare il Problem Solving" SCOMPORRE

Il Problem Solving: strategie

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

SCOMPORRE IL PROBLEMA:
molti

tra i metodi di problem solving suggeriscono di suddividere il problema principale in problemi più piccoli per renderlo più gestibile
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Il Problem Solving il primo passo fondamentale per avviarsi verso la

Il Problem Solving

il primo passo fondamentale per avviarsi verso la soluzione

di un problema è il focalizzare l'attenzione sulla definizione e sui punti chiave del problema da risolvere
Una volta eseguito il primo passo si può procedere con le successive fasi di analisi

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

Esistono vari approcci al problem solving…

Applied Problem Solving

Problem Solving Strategico

Plan (pianifica) Do (prova) Check (verifica) Act (agisci)

Define Measure Analyze Improve Control

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Il Problem Solving il primo passo fondamentale per avviarsi verso la

Il Problem Solving

il primo passo fondamentale per avviarsi verso la soluzione

di un problema è il focalizzare l'attenzione sulla definizione e sui punti chiave del problema da risolvere
Una volta eseguito il primo passo si può procedere con le successive fasi di analisi

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

Esistono vari strumenti per il problem solving…

Analisi di Ishikawa
(o Diagramma Causa Effetto)

Failure modes, Effects
and Criticality Analysis

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Il Problem Solving: gli errori più comuni Quando ci troviamo di

Il Problem Solving: gli errori più comuni

Quando ci troviamo di fronte

a una difficoltà – sia essa personale, relazionale o professionale – la prima cosa che ci viene da fare per risolverla è utilizzare una strategia che ci appare produttiva, magari perché ha funzionato nel passato per una difficoltà simile
Se la strategia scelta funziona, la difficoltà si risolve in breve tempo
Ma, se la nostra strategia non funziona come ci saremmo aspettati, di solito noi continuiamo ad insistere con ciò che di solito ci ha dato riscontro, ma, più lo facciamo, più la difficoltà iniziale si complica, diventando un vero e proprio problema strutturato
Insomma: le “tentate soluzioni” messe in atto dal soggetto e dalle persone a lui vicine finiscono per alimentare il problema e determinarne così la sua persistenza

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

Слайд 21

Il Problem Solving: strategie di base 1 1. Definire il problema

Il Problem Solving: strategie di base 1

1. Definire il problema nei

termini più concreti e descrittivi possibili
L’accento va posto su come il problema si presenti ora, in questo preciso momento, e su come funzioni:
Cos’è effettivamente il problema? Chi ne è coinvolto? Dove si verifica? Quando appare? Come funziona?
Nel ridefinire il problema in termini concreti, è utile immaginare come potrebbero percepire il problema altre persone che conosciamo bene, assumendo il loro punto di vista

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

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Il Problem Solving: strategie di base 1 1. Definire il problema

Il Problem Solving: strategie di base 1

1. Definire il problema nei

termini più concreti e descrittivi possibili
Nel ridefinire il problema in termini concreti, è utile immaginare come potrebbero percepire il problema altre persone che conosciamo bene, assumendo il loro punto di vista.
Questo apre la strada ad una percezione diversa e più ampia, dando al problema delle nuove prospettive

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

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Il Problem Solving: strategie di base 1 1. Definire il problema

Il Problem Solving: strategie di base 1

1. Definire il problema nei

termini più concreti e descrittivi possibili
L’accento va posto su come il problema si presenti ora, in questo preciso momento, e su come funzioni:
Cos’è effettivamente il problema? Chi ne è coinvolto? Dove si verifica? Quando appare? Come funziona?
Nel ridefinire il problema in termini concreti, è utile immaginare come potrebbero percepire il problema altre persone che conosciamo bene, assumendo il loro punto di vista.
Questo apre la strada ad una percezione diversa e più ampia, dando al problema delle nuove prospettive

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

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Il Problem Solving: strategie di base 1 La definizione del problema

Il Problem Solving: strategie di base 1

La definizione del problema è

uno dei passi sul quale è consigliabile spendere più tempo, perché permette di risparmiare molto tempo in seguito

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

Come diceva Napoleone: “Siccome ho fretta,
vado molto piano”

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Il Problem Solving: strategie di base 2 2. Concordare l’obiettivo Una

Il Problem Solving: strategie di base 2

2. Concordare l’obiettivo
Una volta stabilito

il problema, il passo successivo è quello di concordare sempre in termini concreti quei cambiamenti che, una volta realizzati, farebbero affermare con assoluta certezza che esso è stato risolto.
Insomma si parte dalla situazione problema e si stabilisce l’obiettivo desiderato
Va definito cosa effettivamente rappresenti il cambiamento risolutivo rispetto al problema, quale sarebbe la realtà concreta che farebbe ritenere l’obiettivo raggiunto
In altri termini, cosa è necessario toccare, vedere, sentire e provare affinché si possa dire effettivamente che il problema sia risolto?

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

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Il Problem Solving: strategie di base 3 3. Individuazione e valutazione

Il Problem Solving: strategie di base 3

3. Individuazione e valutazione di

tutte le soluzioni tentate fino ad ora per risolvere il problema, ed anche di tutti i tentativi fallimentari messi in atto allo stesso scopo
L’analisi di tutte le soluzioni tentate finora per risolvere il problema senza successo non è casuale
Cos’è, infatti, che mantiene alimentato un problema se non il suo tentativo fallimentare di combatterlo?
Detto in altri termini, sono proprio le tentate soluzioni messe in atto dal soggetto ad alimentare il problema che questi vorrebbe risolvere
Concentrare l’attenzione sui tentativi fallimentari messi in atto per raggiungere l’obiettivo prefissato libera dalla tendenza a sforzarsi attivamente di trovare soluzioni senza prima aver indagato su tutto ciò che non funziona

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

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Il Problem Solving: strategie di base 3 3. Individuazione e valutazione

Il Problem Solving: strategie di base 3

3. Individuazione e valutazione di

tutte le soluzioni tentate fino ad ora per risolvere il problema, ed anche di tutti i tentativi fallimentari messi in atto allo stesso scopo

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

per aiutarsi
in questo processo,
si può fare ricorso alla tecnica che potremo chiamare
“del come peggiorare”

Слайд 28

Il Problem Solving: strategie di base 3 3. Individuazione e valutazione

Il Problem Solving: strategie di base 3

3. Individuazione e valutazione di

tutte le soluzioni tentate fino ad ora per risolvere il problema, ed anche di tutti i tentativi fallimentari messi in atto allo stesso scopo

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

In sostanza consiste nel rispondere alla seguente domanda: “Se volessi far peggiorare ulteriormente la situazione invece  di migliorarla, come potrei fare?” e si cerca di descrivere tutte le possibili modalità, sempre espresse in termini precisi e concreti

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Il Problem Solving: strategie di base 4 4. La tecnica dello

Il Problem Solving: strategie di base 4

4. La tecnica dello scenario

oltre il problema
Al fine di  facilitare la risoluzione del problema si può far ricorso ad un’altra strategia: quella di immaginare nei dettagli lo scenario che si presenterebbe al di là del problema, ovvero come se il problema sia stato pienamente risolto o il miglioramento prefissato completamente raggiunto
In altri termini, dobbiamo convincere la nostra mente a immaginare quali sarebbero tutte le caratteristiche della situazione ideale, dopo aver realizzato il cambiamento strategico
Questo passo aiuta anche a farci vedere quali sarebbero gli effetti collaterali indesiderati del successo del nostro progetto, che vanno gestiti in anticipo

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

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Il Problem Solving: strategie di base 5 5. La tecnica dei

Il Problem Solving: strategie di base 5

5. La tecnica dei piccoli

passi
Anche il viaggio più lungo comincia dal primo passo
La successiva cosa fare è applicare la strategia ideata finora concentrandosi sul più piccolo, ed apparentemente innocente, intervento da realizzare; questo sarà seguito dal secondo, e così via

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

Слайд 31

Il Problem Solving: strategie di base 6 6. La tecnica dello

Il Problem Solving: strategie di base 6

6. La tecnica dello scalatore
Poiché

spesso c’è una difficoltà nel capire quale sia il primo passo da compiere, si fa ricorso alla tecnica dello scalatore.
In sostanza, si ragiona come farebbe uno scalatore che ha l’intento di raggiungere la vetta di una montagna alta Invece di partire dalla base della montagna,  nello studio del percorso da seguire parte dalla vetta e procede a ritroso fino al punto di partenza
In altri termini, l’obiettivo principale viene frazionato in una serie di stadi, o micro-obiettivi da conseguire, che, tuttavia, prendono avvio dal punto di arrivo che si vuole raggiungere – l’obiettivo – e tornano indietro fino al punto di partenza – il problema

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

Слайд 32

Il Problem Solving: strategie di base 7 7. Aggiustare progressivamente il

Il Problem Solving: strategie di base 7

7. Aggiustare progressivamente il tiro
Se

il problema fosse complesso a tal punto da richiedere non una singola soluzione, ma un insieme di soluzioni in sequenza,  fondamentale  non  affrontare  insieme  tutti  i  problemi e iniziare invece ad affrontare quello più accessibile sul momento
Una volta risolto il primo, si passa al secondo e così via, mantenendo però fin dall’inizio la visione della globalità e delle possibili interazioni fra le concatenazioni dei problemi

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

Слайд 33

Il Problem Solving: strategie di base 7 7. Aggiustare progressivamente il

Il Problem Solving: strategie di base 7

7. Aggiustare progressivamente il tiro
L’intento

è quello di aggiustare progressivamente il tiro, tenendo sempre bene a mente dove si vuole arrivare in concreto, così da sapere quando ci si è arrivati, e agendo in modo dinamico per far fronte a tutti i cambiamenti che si presentano via via in itinere fino a giungere alla soluzione stabilita

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

Слайд 34

non basta parlare…

non basta parlare…

Слайд 35

in ascensore…

in ascensore…

Слайд 36

Che cosa succede quando si entra in un ascensore?

Che cosa succede quando si entra in un ascensore?

Слайд 37

…e quando ci si bacia?

…e quando ci si bacia?

Слайд 38

…o quando ci si saluta?

…o quando ci si saluta?

Слайд 39

Diversi modi di salutare… il presidente egiziano Abdel-Fattah el-Sissi bacia Abdullah, re dell’Arabia Saudita

Diversi modi di salutare…

il presidente egiziano Abdel-Fattah el-Sissi bacia Abdullah, re

dell’Arabia Saudita
Слайд 40

Diversi modi di salutare…

Diversi modi di salutare…

Слайд 41

tipica delle relazioni intime: permette di toccarsi, percepire l’odore, il respiro

tipica delle relazioni intime: permette di toccarsi, percepire l’odore, il respiro

e le emozioni dell’altra persona (da 0 a 45 cm circa)

LA PROSSEMICA

tipica delle relazioni amicali: gli sguardi sono estremamente ravvicinati ma non è possibile percepirne gli odori
(da 45 a 120 cm circa

tipica delle relazioni meno personali di tipo formale in cui il contatto fisico è per lo più escluso: in quest’area possono entrare colleghi, clienti, persone con cui vogliamo o dobbiamo interagire (da 1,20 a 3,60 m)

tipica delle circostanze pubbliche in cui generalmente non si conoscono le altre persone e ciò comporta un’accentuazione dei movimenti e un aumento del volume vocale (oltre i 4 m)

Слайд 42

LA PROSSEMICA queste distanze non sono da ritenersi universali, in quanto

LA PROSSEMICA

queste distanze non sono da ritenersi universali, in quanto spesso

dettate da caratteristiche culturali e socio-ambientali del contesto in cui avviene l’interazione
(ad esempio vi sono popoli che rispetto ad altri amano maggiormente il contatto fisico)
Слайд 43

LA PROSSEMICA nel libro «La dimensione nascosta» Edward Hall osservò che

LA PROSSEMICA

nel libro «La dimensione nascosta» Edward Hall osservò che la

distanza alla quale ci si sente a proprio agio con le altre persone vicine dipende dalla propria cultura:
i sauditi, i norvegesi, gli italiani e i giapponesi hanno infatti diverse concezioni di vicinanza…
Слайд 44

LA PROSSEMICA …gli arabi preferiscono stare molto vicini tra loro, quasi

LA PROSSEMICA

…gli arabi preferiscono stare molto vicini tra loro, quasi gomito

a gomito,
gli europei e gli asiatici si tengono invece fuori dal raggio di azione del braccio…
Слайд 45

LA PROSSEMICA In alcune regioni meridionali dell'India, dove la distanza che

LA PROSSEMICA

In alcune regioni meridionali dell'India, dove la distanza che gli

appartenenti alle diverse caste devono mantenere fra di loro è rigidamente stabilita, quando gli individui della casta più bassa (paria) incontrano i bramini, la casta più elevata, debbono tenersi a una distanza di 39 metri

… altra differenza è quella tra i sessi: i maschi si trovano più a loro agio a lato di una persona, invece le femmine di fronte

Слайд 46

LA PROSSEMICA Uno dei principi fondamentali della prossemica… distanze spaziali sbagliate

LA PROSSEMICA

Uno dei principi fondamentali della prossemica…

distanze spaziali sbagliate
generano
comunicazione ambigue, sbagliate

e controproducenti
Слайд 47

La prossemica del ricovero…

La prossemica del ricovero…

Слайд 48

… tutto è relativo! Oh mio Dio… ma è un angelo!!!

… tutto è relativo!

Oh mio Dio… ma è un angelo!!!

Слайд 49

La buona comunicazione… … ovvero mettere d’accordo ragione e sentimento, tecnica ed empatia

La buona comunicazione…

… ovvero mettere d’accordo ragione e sentimento, tecnica ed

empatia
Слайд 50

sviluppo in una società laica, pluralistica e democratica del concetto di

sviluppo in una società laica, pluralistica e democratica del concetto di

libertà e autonomia dell’individuo
nuova collocazione della medicina (in base a spinte sociali e storiche) da scienza di élite a contesto di maggiore democrazia ed uguaglianza
graduale perdita di autorità del medico nell’assunzione di decisione relative agli aspetti di tutela della salute
aumento della complessità dei trattamenti e delle scelte da compiere in seguito all’evoluzione tecnologica
crescente peso dell’aspetto economico nel condizionamento delle decisioni diagnostico-terapeutiche

vari cambiamenti sociali hanno determinato una trasformazione del rapporto medico-paziente da un modello paternalistico vs un rapporto di cooperazione

Prof. Antonello Bellomo, Docente di Psicologia Medica presso Università degli Studi di Foggia

Слайд 51

Decreto del Ministero dell‘Università e della ricerca scientifica e tecnologica del

Decreto del Ministero dell‘Università e della ricerca scientifica e tecnologica del

10 luglio 1996 (pubblicato nella G. U. n. 255 del 30 ottobre 1996): «recante modificazioni all'ordinamento didattico universitario relativamente al corso di laurea in medicina e chirurgia»

… la formazione deve caratterizzarsi per un approccio olistico ai problemi di salute della persona sana o malata, anche in relazione all'ambiente fisico e sociale che la circonda…

Слайд 52

Approccio Olistico: Volgersi al malato e alla malattia prendendo in considerazione

Approccio Olistico:

Volgersi al malato e alla malattia prendendo in considerazione non

solo il disturbo organico ma anche le componenti affettive ed emotive che partecipano e influenzano il processo patologico
Слайд 53

si tratta di sapere non solo che COSA dire al paziente

si tratta di sapere non solo
che COSA dire al paziente
ma

(soprattutto) COME parlare al paziente
Слайд 54

Comunicare: due stili espositivi molto differenti tra loro

Comunicare: due stili espositivi molto differenti tra loro

Слайд 55

I disturbi derivano da un transitorio deficit ischemico del cervello Forse

I disturbi derivano da un transitorio deficit ischemico del cervello
Forse c’è

stato un disturbo emodinamico a livello del circolo carotideo oppure l’origine è embolica, magari a causa di una cardiopatia oppure si tratta di un processo arteriosclerotico

I suoi disturbi dipendono dal fatto che per alcuni minuti è arrivato poco sangue in una piccola zona del cervello
Poi tutto è tornato come prima
Ma la cosa non va trascurata perché potrebbe ripetersi e magari lasciare conseguenze
Bisogna controllare come stanno le arterie del collo perché in questi casi possono essere in parte ostruite
Dovrà anche controllare il cuore perché qualche volta questi disturbi dipendono da emboli che partono dal cuore oppure da piccole irregolarità del battito cardiaco

I. Fantin, "Applicare il Problem Solving"

Слайд 56

La comunicazione operatore-paziente caratteristiche personali Capacità tecniche che si devono evolvere

La comunicazione operatore-paziente

caratteristiche personali
Capacità tecniche
che si devono evolvere nel corso degli

studi e della professione

l’attitudine a rapportarsi adeguatamente con il paziente è un insieme di…

Слайд 57

Слайд 58

fumare, masticare gomma, avere scarsa igiene personale (ma anche mettere troppo

fumare, masticare gomma, avere scarsa igiene personale (ma anche mettere troppo

profumo…)
provocare o scherzare pesantemente
superare limiti accettabili nel raccontare qualcosa di sé
evitare lo sguardo del paziente scrivendo tutte le notizie fornite
(al contrario è necessario prendere la penna con un gesto casuale, per annotare solo le cose più difficili da memorizzare e dopo aver chiesto al paziente se ciò lo possa distrarre o inibire)

avere massimo riguardo, rispetto, disponibilità all’alleanza
mostrare fiducia in sé stessi, ma temperata dall’umiltà
incoraggiare l’autonomia del paziente senza forzarla
riconoscere almeno un punto di forza o un carattere distintivo del paziente
spiegare al paziente il ruolo dell’operatore nel processo terapeutico/riabilitativo
intuire ed accogliere le richieste non espresse dal paziente

ciò che si deve fare con i pazienti

ciò che non si può fare con i pazienti

Слайд 59

SPAZIO: distante o vicinissimo al paziente MOVIMENTI: di allontanamento dal malato

SPAZIO: distante o vicinissimo al paziente
MOVIMENTI: di allontanamento dal malato
POSTURA: rigida,

sedersi all’indietro
CONTATTO VISIVO: assente, incostante, sfuggente
PIEDI E GAMBE: usati per mantenere le distanze
MOBILI: usati come barriera
ESPRESSIONI DEL VOLTO: contrastanti con espressioni verbali
GESTI: discordanti con le parole
VOCE: volume alto o basso
VOCE: ritmo impaziente o distaccato, lento o evitante
LIVELLO DI ENERGIA: apatico, assonnato, eccitato

usi della comunicazione non verbale

uso inappropriato

Слайд 60

SPAZIO: avvicinarsi al paziente con le braccia e le gambe MOVIMENTI:

SPAZIO: avvicinarsi al paziente con le braccia e le gambe
MOVIMENTI: di

avvicinamento al malato
POSTURA: rilassata, ma che presta attenzione
CONTATTO VISIVO: regolare
PIEDI E GAMBE: non intrusivi
MOBILI: usati per avvicinare le persone
ESPRESSIONI DEL VOLTO: concordanti con espressioni verbali
GESTI: che sottolineano le proprie parole
VOCE: udibile chiaramente
VOCE: ritmo medio, un po’ lento
LIVELLO DI ENERGIA: sempre vivo durante la conversazione

usi della comunicazione non verbale

uso appropriato

Слайд 61

… tutto è relativo! Oh mio Dio… ma è un angelo!!!

… tutto è relativo!

Oh mio Dio… ma è un angelo!!!

Слайд 62

Ancora qualche riflessione…

Ancora qualche riflessione…

Слайд 63

Слайд 64

Слайд 65

… quando curi una malattia puoi vincere o perdere… … quando

… quando curi una malattia puoi vincere o perdere…

… quando ti

prendi cura di una persona vinci sempre…
Слайд 66

GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!

GRAZIE PER L’ATTENZIONE!!!